UNIVERSITÀ E DSA. Gli esami universitari di profitto.

di Giovanna LAMI

La diagnosi DSA presentata al Servizio Dislessici presente in ogni Università da diritto alle più comuni misure compensative e dispensative elencate a mo’ di esempio alle nell’art.6.7 delle LINEE GUIDA allegate al DM 5669/11 e che peraltro non sono le uniche possibili. Sempre più frequentemente, ad es., viene richiesta e concessa la frammentazione di esami molto voluminosi in due sedute.

Data la necessaria personalizzazione delle misure compensative e dispensative per ogni singolo studente, la CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità) nel 2014 ha stilato delle linee guida in cui si dice: “Vista la grande variabilità delle manifestazioni dei DSA e considerate le diverse caratteristiche degli studenti, è opportuno valutare in modo personalizzato gli strumenti compensativi più idonei per il percorso individuale, anche in relazione alle specificità delle singole discipline e alle finalità dei corsi di studio.”

Per quanto attiene alle forme di verifica e di valutazione, con riferimento agli esami universitari, si applicano le misure dispensative e gli strumenti compensativi già sopra descritti (prove orali invece che scritte; uso di personal computer con correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più oppure riduzione quantitativa; valutazione dei contenuti più che della forma).

Paola